Nuova Riveduta:

Levitico 25:42

Poiché essi sono i miei servi che ho fatto uscire dal paese d'Egitto; non devono essere venduti come si vendono gli schiavi.

C.E.I.:

Levitico 25:42

Poiché essi sono miei servi, che io ho fatto uscire dal paese d'Egitto; non debbono essere venduti come si vendono gli schiavi.

Nuova Diodati:

Levitico 25:42

Poiché essi sono miei servi, che io ho fatto uscire dal paese d'Egitto; non devono quindi essere venduti come si vendono gli schiavi.

Riveduta 2020:

Levitico 25:42

Poiché essi sono miei servi, che io trassi fuori dal paese d'Egitto; non devono essere venduti come si vendono gli schiavi.

La Parola è Vita:

Levitico 25:42

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Levitico 25:42

Poiché essi sono miei servi, ch'io trassi dal paese d'Egitto; non debbon esser venduti come si vendono gli schiavi.

Ricciotti:

Levitico 25:42

Perchè sono miei servi, e li cavai io dalla terra di Egitto; non sian dunque venduti alla maniera di schiavi,

Tintori:

Levitico 25:42

Sono infatti miei servi che ho tratti dalla terra d'Egitto e non devono esser venduti come schiavi.

Martini:

Levitico 25:42

Imperocché eglino sono miei servi, e io li trassi dalla terra d'Egitto: non debbon vendersi in qualità di schiavi.

Diodati:

Levitico 25:42

Perciocchè essi sono miei servitori, avendoli io tratti fuor del paese di Egitto; e però non sieno venduti nella maniera degli schiavi.

Commentario abbreviato:

Levitico 25:42

39 Lev 25:39-55

Un Israelita, se venduto per debito o per reato, doveva servire per sei anni ma esserne liberato nel settimo. Se egli era stato venduto, a causa della povertà, doveva essere trattato come un normale figlio di Abramo. I padroni devono dare ai loro domestici quel che è giusto, Col 4:1. L'anno di anniversario in cui il servo sarebbe stato gratuitamente liberato, lui e i suoi bambini dovevano ritornare alla propria famiglia. Questo significava la redenzione dal peccato e da Satana per mezzo della grazia di Dio in Cristo, la cui verità ci rende liberi, Giov 8:32. Noi non possiamo salvare il peccatore, ma lo possiamo portare a Cristo e tramite la sua grazia anche le nostre vite possono onorare il suo vangelo, esprimendogli il nostro amore, mostrandogli la nostra gratitudine e glorificando il suo Nome Santo.

Riferimenti incrociati:

Levitico 25:42

Lev 25:55; Rom 6:22; 1Co 7:21-23

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